Un elemento motivazionale unico. Il ricordo.

Ricordare gli eventi che hai vissuto ha un effetto benefico, immediato, non solo sul tuo stato d'animo presente. Condividere il passato aumenta il livello di soddisfazione esistenziale, riducendo così la risposta ansiogena, associata in alcuni casi, anche al naturale avanzare dell'età.
I ricordi sono dunque determinanti per la consapevolezza del Sé integrale e quindi per radicarti in un terreno fertile, in cui la tua identità personale, contribuisce a far crescere rami colmi di prosperità e benessere, diffusamente.
Noi siamo i nostri ricordi
Molte sono le ricerche e gli studi scientifici a questo proposito e non da oggi. La nostra tradizione, anche qui, ha tracciato generosamente il percorso. Percorriamolo insieme, per quel che possiamo, qui, adesso.
Allora. Iniziamo a considerare che, in primo luogo, le più innovative ricerche accademiche, in questo campo, ci dicono che, possiamo letteralmente scolpire nella nostra mente i nostri ricordi, attivando in noi stessi meccanismi di motivazione e ricompensa. Insomma. Mentre il corpo subisce naturalmente delle limitazioni, con l'avanzare dell'età, i ricordi continuano a definire chi siamo. Rivivere le nostre esperienze del passato ci permette, oggi, di mantenere forte il senso di appartenenza e di affermare la nostra identità, ancora una volta, in un contesto in cui molte altre cose, inevitabilmente, cambiano.
Susumu Tonegawa, neuroscienziato giapponese, Premio Nobel per la Medicina nel 1987, per le sue scoperte sul sistema immunitario, ha pubblicato, qualche tempo fa, i risultati delle sue ricerche, nell'ambito dei meccanismi della memoria. Ha scoperto che, i problemi di memoria, legati all'età, sono dovuti a difficoltà nel recupero delle informazioni e non alla loro perdita. Stimolando specifiche cellule cerebrali, attraverso la luce, si possono ripristinare i ricordi dimenticati.
Questo suggerisce che è possibile che, anche quando i ricordi sembrano essere persi, non lo siano definitivamente. Potrebbero essere inaccessibili momentaneamente si, ma quindi anche potrebbero essere recuperati.
In un intervista del 2016, Tonegawa, dal suo ufficio a stelle e strisce, ha condiviso l'importanza che lui ripone nelle cellule engramma nella formazione e nel recupero dei ricordi, sottolineando come la manipolazione di queste cellule potrebbe avere implicazioni per trattamenti futuri, legati ai disturbi della memoria, associati all'invecchiamento.
Apro una parentesi. Veloce. Rispondi. Tu. Dieci anni fa, quando lo scienziato dagli occhi a mandorla faceva queste scoprete, dov'eri? Cosa facevi? Se vuoi puoi scrivercelo. Digita qui sui nostri CONTATTI.
Proseguiamo però perché il nostro percorso è solo al primo passo.
Allora. Queste osservazioni innovative suggeriscono che, secondo Tonegawa, l'invecchiamento non comporta necessariamente una perdita permanente dei ricordi, piuttosto una difficoltà nel loro accesso, aprendo la possibilità di sviluppare interventi per migliorare la memoria nei Senior. Queste sono le ricerche scientifiche più avanzate in materia. Interessante vero?
Il desiderio di memoria
Migliorare la memoria vuol dire, in secondo luogo, poter rigenerare i nostri ricordi e quindi nobilitare la vita anche quando si è Senior. A metà dello scorso secolo, uno psicanalista, anche questo d'oltre oceano, però di origine ebraica, nato a Kiev, sulla base dei suoi studi teorici, indicò nel soddisfacimento dei propri bisogni ciò che ci muove, qui, a qualsiasi livello, nelle nostre azioni, come esseri umani.
Ora però. Prima di andare avanti. Intanto. Dimmi. Negli anni '60, o giù di li, quali erano i tuoi sogni? Si sono realizzati? Scrivici adesso una mail a info@historyisus.eu
Perfetto. Grazie. Adesso andiamo avanti. Sono certo che il nome di questa persona suddetta, per te, non è nuovo. Sto parlando infatti di Abraham Maslow che mai, ripeto mai, ha scritto una riga in riferimento a una qualsiasi piramide! Lui però ha fondato la psicologia umanista. Ti spiego. Occupandosi della realizzazione con Sé stessi, della crescita personale e della nostra salute psicologica, credeva che anche l'invecchiamento potesse essere un periodo di crescita e di autorealizzazione nella la nostra vita. Insomma, l'avanzare dell'età è un opportunità di sviluppo ulteriore, autentica e unica. Si tratta infatti di una fase decisiva per la nostra autorealizzazione, soprattutto quando i bisogni fondamentali, ossia quelli fisiologici, di sicurezza, di appartenenza e di stima, sono stati soddisfatti.
La persona che invecchia può diventare più di ciò che è veramente, più vicina alle sue potenzialità, più prossima alla sua essenza.
Così l'Abramo psicologo, che ha avuto come mentore Alfred Adler, collega di Sigmund Freud, scrive nel suo libro del 1962, dal titolo Verso una psicologia dell'essere. Qui l'invecchiamento è considerato come un momento eccellente per scoprire e realizzare il proprio vero Sé. Nulla a che vedere con il declino fisico o cognitivo. Per questo è decisiva la continuità dell'identità e l'implementazione della consapevolezza di Sé nel processo d'invecchiamento. La memoria, in questo contesto, può essere vista come uno strumento per mantenere un senso di coerenza e identità.
Ciò che un uomo può essere, deve esserlo. Questo bisogno lo chiamiamo autorealizzazione.
Questo scrive nel 1954, nel suo Motivazioni e Personalità in cui espone a chiare lettere che, anche in età avanzata, le persone devono continuare a cercare di realizzare il proprio potenziale, utilizzando la memoria e l'esperienza come risorse per elevarsi.
Una volta soddisfatti i bisogni di base, come per esempio sicurezza e appartenenza, gl'individui possono concentrarsi su bisogni superiori, come la creatività, la spiritualità e l'autorealizzazione. Questo è particolarmente rilevante per i Senior che spesso hanno più tempo per dedicarsi a queste attività.
Per Maslow, l'invecchiamento può essere un momento per apprezzare le piccole cose e trovare significato nelle relazioni e nelle esperienze quotidiane, che sono spesso sostenute dalla memoria. Maslow credeva che la creatività non fosse limitata ai giovani, ma potesse fiorire anche in età avanzata. La memoria, in questo contesto, diventa una riserva di esperienze che possono alimentare la creatività. Da Senior quest'ultima può essere espressa attraverso il ricordo e la rielaborazione delle esperienze passate.
Negli ultimi anni della sua vita, Maslow ha introdotto il concetto di trascendenza, uno stato in cui le persone vanno oltre il Sé individuale per connettersi con qualcosa di più grande. Questo concetto può essere applicato all'invecchiamento, caratterizzandosi come un opportunità unica, come un periodo di riflessione e comunanza, fra passato e futuro, come una sorta di flusso presente che ci permette di entrare in simbiosi concretamente e finalmente con ciò che è a noi, da sempre, percepito come superiore.
L'invecchiamento insomma può essere visto come un occasione, anche per trascendere le preoccupazioni quotidiane e legarsi con un senso più ampio di significato, spesso supportato dalla memoria delle esperienze passate. Per Maslow invecchiare è dunque un momento propizio per crescere, riflettere e trovare un significato più raffinato, della nostra vita. Una gran bel sospiro di sollievo vero?
Ora. Per correttezza d'informazione, è bene sapere che Maslow, purtroppo, non ha potuto godere le gioie riservate ai Senior di cui ci ha scritto. Il suo corpo venne meno subito dopo i sessant'anni. Quindi, tutto ciò di cui ha parlato, in verità, l'ha fatto in teoria. Tuttavia, ciò che conta però è solo l'intenzione dell'individuo, quindi, tanto è, infatti ne stiamo noi ancora scrivendo e tu, qui, ancora leggendo delle sue intuizioni innovative.
Sani Senior
L'essere maturi, saggi e longevi, può essere veramente una circostanza favorevole. Quindi. La salute è decisiva per poterci arrivare e godersi in pieno una vita da Senior. Arriviamo così al terzo punto della questione. Andando ancora più indietro nel tempo e ancora più in profondità, chi si è occupato di come poter vivere a lungo e in salute, è stato Paracelso. Scrisse centinaia di anni fa, un opera intitolata De Vita Longa, in cui esplora temi legati alla longevità, alla salute e ai metodi per prolungare la vita. Questo testo è parte del suo più ampio corpus di scritti medici, in cui Paracelso combina conoscenze tradizionali, alchimia e osservazioni personali, per offrire consigli su come vivere una vita lunga e sana attraverso l'equilibrio tra corpo, mente e spirito.
Il corpo e lo spirito sono una cosa sola; chi cura l'uno senza l'altro non raggiungerà mai la vera salute né la longevità.
Capito? Per Paracelso, la longevità non è solo una questione fisica, ma anche spirituale e mentale. L'uomo, maschio o femmina che sia, influenza la propria durata della vita attraverso scelte consapevoli, come l'uso di rimedi, una dieta equilibrata e la cura dello spirito vitale. L'opera è affascinante. Combina sapientemente alchimia, medicina e filosofia, per offrire una guida su come si possa vivere a lungo e in salute. Il suo approccio olistico al benessere e alla longevità rimane rilevante, stimolante e perfettamente praticabile, anche ai giorni nostri.
Va detto che Paracelso, il cui nome completo è Theophrastus von Hohenheim, fu un medico alchimista rinascimentale, noto per le sue idee innovative sulla medicina e sulla natura. Purtroppo, anche lui, non riuscì a sperimentare su di Sé le sue stesse convinzioni sull'essere Senior. Ma questa è un altra storia. Ciò che qui dobbiamo tenere a mente è che fu lui, uomo del Rinascimento, anticipando le teorie scientifiche a noi contemporanee, ad associare la memoria allo spirito, piuttosto che al solo cervello fisico, in quanto legati allo spirito vitale. Quest'ultimo, se sano, robusto e ben nutrito, garantisce una memoria forte, in grado di contrastare dimenticanze e declino cognitivo. Inoltre, importante, ci sono elementi naturali alchemici, in grado di rinforzare la memoria e la mente, purificano lo spirito e migliorano le funzioni vitali, anche cognitive.
La memoria è lo specchio dell'anima.
Paracelso poi ci dona anche un altra prospettiva, da cui poter comprendere, ancora meglio, le capacità della memoria. Sostiene infatti che i ricordi siano influenzati da forze astrali e cosmiche. Un allineamento favorevole dei pianeti migliora le capacità mentali per poter cogliere una traccia, un segno e una testimonianza del passato. Insomma, in sintesi, ci sprona a occuparci di una molteplicità di questioni, grazie a cui la nostra memoria, ben stimolata, è salva.
La cura della memoria
Paracelso è cresciuto sulle Alpi, in Svizzera, in una famiglia di medici. Fin da giovanissimo è stato iniziato alla pratica dei mali e dei rimedi. Per questo, tra cure e guarigioni, adottate sul campo, successivamente ai suoi studi in Italia, all'Università di Ferrara, si è voluto paragonare a Aulo Cornelio Celso. Quest'ultimo, tra l'impero di Augusto e quello di Tiberio, scrisse il primo trattato di medicina in latino, che però è andato perduto. Eccoci dunque arrivati al quarto e ultimo punto e quindi all'importanza della nostra tradizione culturale, anche in quest'ambito, letteralmente memorabile. Le argomentazioni di Celso in materia, che conosciamo solo tramite interposta persona, sono state così tanto accurate e coinvolgenti da definirlo il Cicerone della medicina.
Nel suo De Medicina, tra chirurgia, farmacologia e dietetica, si trovano sia considerazioni pratiche, dettate dalla sua esperienza diretta, ossia nei valetudo, gli ospedali da campo dei soldati romani, sia valutazioni teoriche, di derivazione ippocratica e alessandrina, a testimoniare il funzionale sincretismo romano, ancora insuperato, pur se da più parti maldestramente copiato.
Ciò che sappiamo di Celso proviene dunque principalmente da frammenti e citazioni riportate da autori a lui successivi che trattano di salute in generale, stile di vita e benessere, temi che sono collegati direttamente alla conservazione della memoria.
È salutare avere non solo il corpo, ma anche la mente, in una condizione ben equilibrata.
Si sottolinea insomma, nella nostra cultura, già migliaia di anni fa, l'importanza di mantenere un armonia sia fisica sia mentale, per preservare la salute anche cognitiva, in cui la memoria è fondamentale.
Questo è il fulcro stesso del progetto La Storia Siamo Noi! e, se anche tu ti senti motivato, affinché la tua identità personale, grazie ai tuoi ricordi, sia riconosciuta, apprezzata e conservata, visita subito il nostro sito La Storia Siamo Noi!. Se poi sei anche alla ricerca di un terreno fertile, su cui radicarti, per poter contribuire a far crescere rami colmi di prosperità e benessere, diffusamente, scrivi ora a info@historyisus.eu